Non ci sono differenze, il Natale è cresciuto con me.
Certo, l'entusiasmo è cambiato,
il modo di vivere il Natale è cambiato.
Babbo Natale adesso è chiaramente mio padre con la barba finta addosso.
Ma una cosa è cambiata, e non posso fare a meno di pensarla.
Amavo andare al presepe vivente la notte di Natale, quando la campana batteva 12 rintocchi.
Amavo andarci a mano con il nonno.
Lui e i suoi stivali di gomma, indistruttibili.
Lui e i suoi occhiali appannati.
Lui e la sua berretta indossata in modo particolare.
Amavo vestirmi da pastorella e camminare accanto a lui fino alla chiesa,
giocando con i piedi in mezzo alla neve.
E quest'anno niente neve, niente pastorelle, niente nonno.
Niente spirito del Natale.
Questo è cambiato: non c'era lui.
E la notte di Natale ho quasi pianto al pensiero che quella sedia, nella grande chiesa di Cortenova, era vuota, e attendeva invano mio nonno che non sarebbe mai più arrivato.
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